True Peak Meter o PLM ( Peak Level Meter )
I True Peak Meter sono essenzialmente costruiti da circuiti integrati che hanno il compito di inviare la tensione corrispondente a quella passante lungo il circuito alle lampadine luminose o ad oggi ai led che compongono il display di cui è composto il meter, illuminando tutti i led necessari fino a quello che identifica il valore della tensione circolante per cui il circuito è stato tarato.
I più moderni True Peak Meter analogici hanno tempi di attacco e rilascio di pochi millisecondi ( quasi trasparenti e dipendenti dal solo segnale in ingresso o uscita senza introdurre ulteriori ritardi di valore ) e quindi sono ideali per analizzare in tempo reale o prossimo le dinamiche ed i valori di picco del segnale degli strumenti musicali.
I True Peak Meter ad oggi si trovano su un qualsiasi tipo di mixer, outboard e amplificatore analogico per rilevare il valore del segnale in ingresso ed uscita.
Con l’avvento dei Peak Meter a display ( fig. 1 ) nacquero anche i primi meter su rack ( fig. 2 ), quindi non solo implementati nelle attrezzature audio come visto per i VU Meter o QPPM in mixer e outboard.
Fig. 1
Fig. 2
Quelli su rack visto lo spazio e con scopi di utilizzo differenti consentono di fare rilevazioni personalizzate come poter visualizzare i valori di picco o i valori rms del segnale, stabilire le velocità di attacco e rilascio delle spie luminose, vedere a livello numerico il valore dei dB ( con precisione alla virgola ) o della tensione circolante, stabilire una media di ponderazione ( meno ponderato è e più sarà veloce la visualizzazione in tempo reale ), impostare il parametro di blocco per i picchi ( peak hold ) ( utile in quanto il tecnico audio quando mixa, registra, edita, deve seguire diversi segnali e diversi dispositivi per cui toglie l’attenzione al livello del segnale circolante in quel determinato meter, se impostiamo un blocco di n ms questo aiuta ponendo in illuminazione fissa il led con il picco massimo raggiunto per il periodo di tempo impostato, cosi che quando l’attenzione del tecnico ritorna su quel determinato segnale possa vedere il livello massimo in cui è arrivato ed eventualmente se il segnale è andato in distorsione senza che il tecnico se ne sia accorto attenuarlo ).
n.b. Ad oggi tutte queste operazioni vengono per la maggior parte eseguite dai Digital Peak Meter presenti sui dispositivi hardware e software digitali ed hanno sostituito quasi del tutto i Meter Analogici su Rack.
In figura 3 una rappresentazione di un Peak Meter con Peak Hold impostato, si nota come rimane illuminato il livello di distorsione precedentemente raggiunto.
Fig. 3
I Peak Meter hanno generalmente scale molto più grandi rispetto ai VU Meter ( essendo molto più precisi ) a volte con minimo a – 60 dB e massimo a + 6 dB, + 9 dB, + 12 dB, + 15 dB.
La loro scala è divisa in 3 colori, generalmente verde fino a qualche dB sotto lo 0 ( generalmente il 60 % – 65 % dell’intera scala ), poi arancione fino a 0 dB e rosso oltre lo 0 dB.
Anche nei Peak Meter la scala è generalmente più precisa in prossimità dello 0 dB e meno per segnali di livello più basso.
n.b. Indicativamente attraverso il true peak meter è possibile rilevare anche il valore RMS del segnale, in pratica tutti i led che rimangono perennemente accesi al passaggio del segnale sono il valore medio, mentre quei led che si illuminano e spengono costantemente sono i valori di picco.