Il Low o High End Tricks è una procedura di equalizzazione creata appositamente per realizzare attraverso circuiteria di equalizzazione Shelving Attiva o in certi casi Passiva, curve di risposta altrimenti non possibili.

I filtri che rendono possibile questo sono quelli Asimmetrici, quindi in cui un corrispettivo valore di Boost e Cut non da la stessa curva di equalizzazione.

Il filtro Pultec come precedentemente visto è il filtro Asimmetrico per eccellenza ed è il primo ad essere stato inventato per questo scopo.

Per realizzare un Tricks è necessario sommare in Boost e Cut un filtro Low Shelf od un filtro High Shelf (entrambi asimmetrici), e risulta più efficiente quando la frequenza di Giro è la stessa.

In figura 1 la rappresentazione grafica del Tricks.

Fig. 1

E’ una curva che ha la peculiarità di riuscire a rendere più ripida la pendenza del taglio di uno Shelving (ad oggi come visto è possibile farlo tramite i controlli Q e Shift), ma in più permette in contemporanea e senza utilizzare ulteriori variatori di frequenza (anche se in alcuni casi la scelta della frequenza è lasciata all’utente in modo indipendente), di poter da un’unica frequenza di Giro creare un Dip, quindi un’attenuazione regolabile subito dopo la frequenza di giro.

Quindi il Tricks a parità di guadagno e speculare attenuazione, lavora in amplificazione fino alla frequenza di Giro per poi avere un decadimento proporzionale fino a valori di attenuazione per risonanza (e quindi può considerarsi un filtro risonante), per poi ritornare proporzionalmente verso 0 dB di guadagno, questo causato dalla somma di fase tra i due filtri in cui quello amplificato ha maggiore valore.

Come si vede in figura 2 è generalmente un equalizzatore che lavora su di un’ampia banda di frequenze ben oltre quella di giro, in questo esempio la frequenza di Giro è di 100 Hz ma lo 0 dB lo si ha a circa 5 KHz – 6 KHz.

Fig. 2

Se eseguo la procedura con due filtri Shelving Simmetrici, otterrò una quasi-cancellazione del segnale (in analogico, in digitale una completa cancellazione) per tutte quelle frequenze che combaciano nei valori opposti, esempio se amplifico di + 6 dB e contemporaneamente attenuo di – 6 dB avrò un’annullazione del processo risultante (in analogico il Cut ha la precedenza sul Boost per via del tipo di circuiteria, della non idealità dei componenti in quanto che durante la fase di lavoro tendono a generare numerose armoniche e distorsione che alterano il processo, e per le relazioni di fase che intercorrono, e per questo non si ha mai una cancellazione di fase perfetta).

Un esempio di Tricks è quello in figura 2 dove appunto la somma di Boost e stesso valore in Cut non porta ad una cancellazione ma bensì ad una nuova curva, con pendenza più ripida e risonanza.

Lavorando con il Boost e Cut a parità di frequenza di Giro è quindi possibile ottenere diverse curve di equalizzazione, da valori positivi a valori negativi (fig. 3).

Fig. 3 (100 Hz, Boost + 6 dB / Cut – 6 dB)

Se il rapporto di guadagno è lo stesso (+6/-6 dB), la curva risultante è quella caratteristica vista fino ad ora.

Fig. 4 (100 Hz, Boost + 6 dB / Cut – 4 dB)

Se aumento di 2 dB il guadagno del Cut (fig. 4) ottengo uno smorzamento della curva risultante con uno spostamento della risonanza verso frequenze più alte, mantenendo la stessa Bandwidth di processamento, e soprattutto ottengo un aumento del guadagno complessivo a parità di pendenza di taglio, subendo meno del valore dell’attenuazione, e questo, portando quindi la frequenza di Giro a valori energetici più elevati, è la causa dello spostamento della risonanza verso valori più alti.

Fig. 5 (100 Hz, Boost + 6 dB / Cut – 2 dB)

Aumentando di altri 2 dB il guadagno del Cut (fig. 5) ottengo un ulteriore guadagno di amplificazione sulla curva complessiva ed un ulteriore spostamento della Bandwidth di risonanza a frequenze ancora più alte. Quindi come in tutti gli equalizzatori risonanti tanto più amplifico o attenuo e tanta più Bandwidth rientra nel processamento.

Fig. 6 (100 Hz, Boost + 6 dB / Cut 0 dB)

Portando a 0 dB il guadagno di attenuazione del Cut (fig. 6) il suo contributo diventa nullo e si ha quindi la sola presenza del filtro di Boost.

Al contrario mantenendo fisso il valore del guadagno del Cut (fig. 7) e attenuando invece quello del Boost, in questo caso portandolo a + 4 dB, ottengo un effetto di attenuazione, con curva risultante più smorzata rispetto a quello che avveniva in senso opposto, in questo caso con Passband a – 1,5 dB mentre in opposto era a + 1,5 dB, e con un più leggero ripple di risonanza con massimo valore energetico a 400 Hz di – 2,4 dB.

Fig. 7 (100 Hz, Boost + 4 dB / Cut – 6 dB)

Fig. 8 (100 Hz, Boost + 2 dB / Cut – 6 dB)

Riducendo di altri 2 dB il Boost (fig. 8), quindi portandolo a + 2 dB, l’effetto di attenuazione per mancato contributo energetico di valore del Boost, si vede ancora meglio. E come si vede l’effetto delle risonanze ben marcate variando il Cut, sono molto più limitate, quasi inesistenti nel caso si vari il guadagno del Boost.

Fig. 9 (100 Hz, Boost 0 dB / Cut – 6 dB)

Lasciando il Boost a 0 dB (fig. 9) il suo contributo energetico è nullo e quindi si ottiene la sola curva Shelving del Cut.

Fig. 10 (100 Hz, Boost + 4 dB / Cut – 4 dB)

Rapporti più piccoli, come + 4 dB di Boost e – 4 dB di Cut (fig. 10) ed inferiori con anche differenti guadagni tra Boost e Cut, la curva Asimmetrica tenderà ad appiattirsi sempre di più verso i valori dominanti, quindi in amplificazione se c’è più Boost che Cut od in attenuazione se c’è più Cut che Boost, riducendo di conseguenza anche l’effetto della risonanza.

Dimezzando la frequenza di Cut rispetto a quella di Boost a parità di rapporto di guadagno (+/- 6 dB), si ottiene una curva tendente al lineare (fig. 11), quindi 0 dB. Mentre per valori di frequenza ancora inferiori si ottiene una curva risonante opposta con Bandwidth tanto più ampia e di valore energetico tanto più la frequenza è bassa (fig. 36).

Fig. 11 (Boost + 6 dB a 100 Hz / Cut – 6 dB a 50 Hz)

Fig. 12 (Boost + 6 dB a 100 Hz / Cut – 6 dB a 20 Hz)

Mentre più si aumenta la frequenza di Giro di un filtro mantenendo fissa l’altra e tanto più l’effetto risonante prende energia e sempre a più ampia Bandwidth e spostata via via verso le alte frequenze, tanto più la frequenza di Giro del filtro Shelving in attenuazione è alta (fig. 13).

Fig. 13 (Boost + 6 dB a 100 Hz / Cut – 6 dB a 300 Hz)

Variando la frequenza del Boost mantenendo fissa quella del Cut si ottiene l’esatto effetto contrario.

Effettuando poi variazioni sulle differenze di guadagno e di frequenza insieme è possibile ottenere innumerevoli curve.

Questo tipo di equalizzazione può essere utile ad esempio per enfatizzare il corpo di una cassa senza far crescere anche la sua risonanza caratteristica in medio-bassa, ma anzi mantenerla sempre più distacca.

n.b. L’andamento della curva risultante a parità di frequenza di Giro per entrambi i filtri Shelving non dipende dalla variazione di essa.

In questi esempi si è visto il comportamento di filtri Asimmetrici Low Shelving, ma lo stesso discorso vale per gli High Shelving, solo rapportati ai loro effetti di Tricks che come visto per il Pultec differiscono leggermente dal Low Shelving.

Il primo costruttore ad introdurre questo tipo di equalizzatore è Pultec, di cui abbiamo analizzato i filtri, a cui hanno seguito tutti gli altri che ne hanno imitato le funzionalità. Infatti molto spesso negli equalizzatori che presentano questo metodo di processamento viene sempre indicato (stile Pultec, oppure equalizzatori come il Pultec, o ancora viene proprio scritto sotto al modello dell’equalizzatore), (fig. 14).

Fig. 14

Per maggiori informazioni sugli Equalizzatori clicca qui.

Acquista Equalizzatori Audio dai principali Store