Gli Splitter Audio Attivi possono essere di due tipologie:

  1. Guadagno Unitario ( o Fixed Gain ) ( fig. 1 )
  2. Guadagno Variabile ( fig. 2 e fig. 3 )

Fig. 1 circuito splitter attivo.png

Fig. 2 KTS1Splitter-1

Fig. 3 2016-02-12_11-04-39

Entrambe le configurazioni permettono di ottenere in uscita una o più copie senza perdita di segnale e con l’introduzione di un livello di distorsione e rumore di fondo molto inferiore agli Splitter Passivi ( sempre che vengano cablati in modo corretto ). La perdita di 6 o piú dB secondo il numero di Split eseguiti ( massimo consigliato 3 ), è ricompensata dal guadagno fornito dagli amplificatori presenti nello Splitter Attivo.

Sia gli Splitter Audio Analogici Passivi che Attivi facendo circolare il segnale audio splittato generalmente su cavo audio multipolare analogico possono essere interfacciati sia con Mixer Audio Analogici che Digitali ( se i digitali prevedono connessioni e pre-amplificatori di ingresso, in quanto che non si hanno controlli remoti ), ( il controllo remoto permette di controllare un dispositivo a distanza, in questo caso con algoritmi digitali, come accade per gli Splitter Digitali ). Controllare in ogni caso di utilizzo di Splitter Attivo che l’interfacciamento con i convertitori A/D presenti all’ingresso microfonico e di linea dei mixer audio digitali non generi rumori di fondo fastidiosi e che la qualità non venga compromessa.

In caso di utilizzo di Splitter Audio Attivi verso mixer audio analogici o mixer audio digitali con la presenza di un pre-amplificatore prima del convertitore A/D come possono essere anche le stesse Stage Box digitali, è utile come accennato prima considerare il fatto che più pre-amplificatori in serie possono generare rumore di fondo e alterazioni della risposta in frequenza.

Uno Splitter Attivo ha generalmente sempre ingressi bilanciati attivamente, che però possono essere a guadagno fisso, variabile o misto ( fig. 2 – 3 ), mentre per le uscite possono esserci Split bilanciati attivamente ( electronic ) che a trasformatore ( transformer ) a scelta dell’utente in base al suono che si vuole ottenere ed alle interferenze presenti lungo la linea.

Se lo Splitter Attivo è a guadagno fisso generalmente il livello del segnale è trasparente ( per cui come detto, sullo split si ha lo stesso valore o poco più del livello del segnale di ingresso ” poco più perché alcuni pre-amplificatori hanno di base un minimo di guadagno ” ) e questo potrebbe essere facilmente interfacciabile con gli ingressi microfonici del mixer audio, se invece è a guadagno variabile ed i livelli sono fatti dallo Splitter, se questi sono mantenuti a guadagno unitario ( quindi senza o con minima amplificazione ) il problema non c’è ma se si comincia a lavorare di guadagno allora il livello del segnale all’uscita può raggiungere facilmente valori a livello di linea, per cui dovrà essere interfacciato con gli ingressi di linea del mixer audio o ancora meglio direttamente all’ingresso insert pre-equalizzatore bypassando così i pre amplificatori di ingresso del mixer audio. In caso di ingresso insert si avrà sì più qualità ma sarà necessario controllare il livello del guadagno di ogni singolo canale direttamente dallo Splitter, utile e pratico se la sua posizione è vicino al mixer audio, meno invece se posto su di un palco come potrebbe essere una situazione live, il cui compito di regolare il guadagno spetterebbe ad un ulteriore tecnico di palco, poco realizzabile in situazioni live in cui molto spesso è necessario avere un costante controllo del guadagno da parte del fonico di sala e di palco in modo indipendente. Per il live quindi meglio uno Splitter Attivo con guadagno unitario, sia per l’invio del segnale verso mixer audio di sala e di palco che verso mixer per recording e broadcast in tempo reale. Lo Splitter Attivo a guadagno variabile può essere invece utile in situazioni non in tempo reale, come recording o invio segnale verso il broadcast per le trasmissioni radio e TV comunque con lo Splitter vicino alla postazione mixer.

Splitter Audio Attivi che hanno configurazioni miste come guadagno fisso e variabile e split passivo, il guadagno fisso e split passivo sono elettronicamente separati da quelli a guadagno variabile proprio per permettere un flusso di segnale indipendente, e spesso è nominato Isolated Output.

Se si utilizza una configurazione con l’utilizzo di un ulteriore Splitter Audio Passivo il problema rimane in quanto che a monte vi è sempre un circuito di amplificazione dello Splitter Audio Attivo. Questo a meno che lo split passivo non sia realizzato attraverso l’utilizzo di un trasformatore, allora in questo caso il problema non persiste.

Per gli Splitter Attivi come si vede anche in figura 6 e 7 l’alimentazione phantom è data direttamente dallo Splitter, sia per la migliore qualità, in quanto la tratta di percorso è la più breve possibile, sia perchè sui circuiti di ingresso di questi splitter sono presenti amplificatori ed in cui al loro ingresso non va inviato alcun tipo di alimentazione.

Fare per cui attenzione a non abilitare la phantom sul mixer audio per non rischiare la rottura dei componenti.

Gli Splitter Attivi garantiscono maggiori prestazioni rispetto a quelli passivi, più linearità nella risposta in frequenza, maggiore dinamica per rumore di fondo e THD % più basso, ma sono anche più delicati per cui è sempre bene fare attenzione soprattutto quando sono utilizzati in ambiente live, soffrono meno del problema della diafonia rispetto a quelli passivi.

Gli Splitter Attivi permettono spesso l’utilizzo di ulteriori componenti per la gestione del segnale, come ad esempio pad di attenuazione per ogni canale ( se presente consigliato il suo utilizzo ancor più che quello presente nel mixer audio se analogico, a meno che quello del mixer audio non sia di qualità superiore ), presentano il pre-ascolto in cuffia per ogni canale di ingresso ed uscita, possibilità di escludere la massa dal segnale bilanciato splittato se questo presenta rumore, eventuale filtro passa alto ( se presente consigliato il suo utilizzo ancor più che quello presente nel mixer audio se analogico, a meno che quello del mixer audio non sia di qualità superiore ).

n.b. Se si vogliono utilizzare pre-amplificatori audio esterni è sempre meglio inviare al loro ingresso microfonico il segnale splittato a livello passivo o attivo a guadagno unitario.

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