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Il T-Filter (fig. 1) o Tilt Filter, è una variante del filtro Shelving tendenzialmente Attivo, utilizzato a livello analogico in media frequenza mentre a livello software come vedremo su di una qualsiasi banda selezionabile, per via delle caratteristiche che offre, con cui è possibile amplificare la banda di frequenze dopo una frequenza centrale selezionata e contemporaneamente attenuare la banda precedente, e viceversa a seconda della posizione del potenziometro, mantenendo armonicità di fase e quindi anche meno distorsioni rispetto all’utilizzo come vedremo di un Parametrico.

Fig. 1

E’ generalmente un opzione attivabile nei processori analogici, se disattivata il potenziometro lavora normalmente in boost e cut.

In figura 2 un esempio di circuito Tilt Eq.

Fig. 2

E’ molto utile per creare differenze di tono tra ampie bande di frequenza o come Enhancer e Vitalizer che vedremo più avanti nel corso di questa trattazione, od in un processamento parallelo.

La curva Tilt consente di estremizzare la tonalità della risposta in frequenza con un solo controllo potenziometrico, spesso minimizzando eccessivi rumori e distorsioni derivati dall’utilizzo di più potenziometri (anche se in ogni caso al suo interno, due sono gli apparati che lavorano sull’amplificazione ed attenuazione, un Low Shelving ed un High Shelving che condividono la frequenza di Giro). Potendo associare un doppio controllo ad un solo filtro in cui è ottimizzata anche la risposta di fase e distorsioni derivate dall’utilizzo di più filtri. Come si vede dalla figura 3 può lavorare sia con Boost prima della frequenza di Giro e Cut dopo la frequenza di Giro che al contrario.

Fig. 3

Per quanto riguarda la fase (fig. 4), si ottiene l’esatta copia sfasata se lo si fa lavorare in un senso o nell’altro, e la deviazioni di fase è derivata dalla somma delle singole deviazione di fase del filtro Low Shelf e High Shelf, che rispecchia un andamento di fase tipico dei filtri Shelving.

Fig. 4

La pendenza del taglio è generalmente 6 o 12 dB/Oct in analogico, mentre in digitale può avere varie forme secondo l’algoritmo dato ed eventuali impostazioni manuali sulle pendenze, ed in cui spesso la pendenza è regolabile tramite il fattore Q, tra pendenze più morbide e più rigide (fig. 5).

Fig. 5

Anche il guadagno non è fisso ma spesso regolabile, e l’andamento della curva non dipende nè dalla frequenza nè dal guadagno.

Flat Tilt

Fig. 6

Esiste anche una variante lineare che si chiama Flat Tilt (fig. 6), in cui la curva di amplificazione/decadimento tra prima e dopo una frequenza di Taglio è data dall’utilizzo di apposite circuiterie di filtri Cut Out Hi Cut e Low Cut, ma in cui in questo caso è possibile regolarne l’ampiezza di banda a decadimento lineare ed in cui è spesso anche possibile decidere la pendenza di taglio.

Un esempio di utilizzo di Flat Tilt è anche quello di simulare la riduzione del rumore in stile equalizzazione RIAA (vedi argomento Noise Reduction), in questo caso a livello Digitale.

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